Il 2020 è stato l’anno del Covid-19 e termini come lo smart working e il distanziamento sociale sono entrati a far parte del nostro vocabolario quotidiano. Questa modalità di lavoro si è senz’altro resa necessaria e utile nel limitare i contatti tra le persone per contenere una pandemia globale, ma ha sicuramente causato una perdita a livello umano. Le relazioni, le dinamiche e lo scambio di informazioni accidentali che si vengono a creare all’interno di un ufficio o di qualsiasi altro ambiente, non potranno mai essere sostituite da un rapporto instaurato tramite il computer, anche se per alcune persone può aver portato dei benefici come una maggiore confidenza nel parlare all’interno delle loro case. Il seguente articolo analizza i maggiori costi a livello antropologico causati dall’insediamento nelle nostre vite di questa nuova modalità di lavoro, con un’analisi sul sense-making e la necessità di interazione umana in un mondo completamente digitalizzato.

In questo articolo pubblicato su theguardian.com si parla di questi aspetti evidenziando ciò se perde lavorando da casa.

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